Odg per la seduta n. 231 della commissione Politiche dell'Unione europea
SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA --------------------
14
a
Commissione permanente
(POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)
**231
a
seduta: martedì 4 maggio 2021, ore 15
232
a
seduta: mercoledì 5 maggio 2021, ore 15,30
ORDINE DEL GIORNO
IN SEDE REFERENTE
Seguito dell'esame del disegno di legge:
Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020
(Approvato dalla Camera dei deputati) - Relatore alla Commissione
STEFÀNO
(Relazioni della 1ª, della 2ª, della 3ª, della 4ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª, della 13ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
Seguito esame e rinvio
(2169)
ESAME DI PROGETTI DI ATTI LEGISLATIVI DELL'UNIONE EUROPEA
I. Esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1-
bis
e 6, del Regolamento, dei progetti di atti legislativi dell'Unione europea:
1. Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva (UE) 2017/2397 per quanto riguarda le misure transitorie per il riconoscimento dei certificati di paesi terzi -
Relatrice alla Commissione
BOTTO
Esame
(n. COM(2021) 71 definitivo)
2. Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio volta a rafforzare l'applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza delle retribuzioni e meccanismi esecutivi -
Relatore alla Commissione
NANNICINI
(n. COM(2021) 93 definitivo)
II. Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 144, commi 1-
bis
e 6, del Regolamento, dei progetti di atti legislativi dell'Unione europea:
1. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo a un ruolo rafforzato dell'Agenzia europea per i medicinali nella preparazione alle crisi e nella loro gestione in relazione ai medicinali e ai dispositivi medici
(n. COM(2020) 725 definitivo)
2. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 851/2004 con il quale si crea un Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie
(n. COM(2020) 726 definitivo)
3. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero e che abroga la decisione n. 1082/2013/UE
(n. COM(2020) 727 definitivo)
-
Relatore alla Commissione
LOREFICE
Seguito esame congiunto e rinvio
III. Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1-
bis
e 6, del Regolamento, dei progetti di atti legislativi dell'Unione europea:
1. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo a un mercato unico dei servizi digitali (legge sui servizi digitali) e che modifica la direttiva 2000/31/CE -
Relatrice alla Commissione
RICCIARDI
(n. COM(2020) 825 definitivo)
2. Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla resilienza dei soggetti critici -
Relatrice alla Commissione
GIAMMANCO
(n. COM(2020) 829 definitivo)
3. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo a mercati equi e contendibili nel settore digitale (legge sui mercati digitali) -
Relatore alla Commissione
Simone BOSSI
(n. COM(2020) 842 definitivo)
4. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche sugli
input
e sugli
output
agricoli e che abroga i regolamenti (CE) n. 1165/2008, (CE) n. 543/2009 e (CE) n. 1185/2009 e la direttiva 96/16/CE del Consiglio -
Relatore alla Commissione
LOREFICE
(n. COM(2021) 37 definitivo)
5. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 138/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i conti economici dell'agricoltura regionali -
Relatore alla Commissione
LOREFICE
(n. COM(2021) 54 definitivo)
6. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al
roaming
sulle reti pubbliche di comunicazioni mobili all’interno dell’Unione (rifusione) -
Relatrice alla Commissione
MASINI
(n. COM(2021) 85 definitivo)
7. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/625 per quanto riguarda i controlli ufficiali su animali e prodotti di origine animale esportati dai paesi terzi nell'Unione per garantire il rispetto del divieto di taluni usi degli antimicrobici
-
Relatore alla Commissione
Simone BOSSI
(n. COM(2021) 108 definitivo)
IN SEDE CONSULTIVA
I. Esame degli emendamenti relativi ai disegni di legge congiunti:
1. FERRAZZI ed altri. - Misure per la rigenerazione urbana
(1131)
2. Michela MONTEVECCHI ed altri. - Disposizioni in materia di tutela dei centri storici, dei nuclei e dei complessi edilizi storici
(970)
3. Nadia GINETTI ed altri. - Misure per la tutela e la valorizzazione delle mura di cinta storiche e relative fortificazioni e torri, dei borghi e dei centri storici
(985)
4. Luisa ANGRISANI ed altri. - Modificazioni alla legge 6 ottobre 2017, n. 158, in materia di sostegno e valorizzazione dei piccoli comuni e di riqualificazione e recupero dei centri storici dei medesimi comuni
(1302)
5. Paola NUGNES. - Misure e strumenti per la rigenerazione urbana
(1943)
6. BRIZIARELLI ed altri. - Norme per la rigenerazione urbana
(1981)
(Parere alla 13
a
Commissione)
-
Relatore alla Commissione
CANDIANI
Esame. Parere non ostativo
II. Esame del disegno di legge:
FERRARA. - Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulle infrazioni relative ai beni culturali, fatta a Nicosia il 19 maggio 2017
- Relatrice alla Commissione
GINETTI
(Parere alla 3
a
Commissione)
(2065)
III. Seguito dell'esame del disegno di legge:
Ratifica ed esecuzione dello Statuto dell'
East Mediterranean Gas Forum
(EMGF), fatto al Cairo il 22 settembre 2020
(Approvato dalla Camera dei deputati)
-
Relatore alla Commissione
CANDIANI
(Parere alla 3ª Commissione)
(2132)
IV. Esame dell'atto:
Schema di decreto legislativo recante la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (UE) 2017/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, sul mercurio
- Relatore alla Commissione
LOREFICE
(Osservazioni alle Commissioni 2
a
e 13
a
riunite)
Esame. Osservazioni favorevoli
(n. 249)
AFFARI ASSEGNATI
Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare:
Possibili iniziative legislative della Commissione europea sulla delimitazione del territorio doganale dell'Unione europea -
Relatore alla Commissione
NANNICINI
(n. 765)
MERCOLEDI'
SINDACATO ISPETTIVO
Interrogazione
INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO
GARAVINI, GINETTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri.
Premesso che:
il multilinguismo rappresenta uno dei valori fondanti dell'Unione europea come si legge nella risoluzione del Consiglio del 21 novembre 2008, infatti, "la diversità linguistica e culturale [è] parte intrinseca dell'identità europea e (...) allo stesso tempo un retaggio condiviso, una ricchezza, una sfida e una risorsa per l'Europa (...) il multilinguismo rappresent[a] una questione trasversale di grande portata poiché abbraccia i settori sociale, culturale, economico e dunque educativo". Questo concetto è profondamente ancorato alle radici democratiche di un'Europa dei cittadini in cui ciascuno deve essere in grado di comprendere ed interpretare le disposizioni normative emanate dall'Unione, in quanto esse costituiscono diritto nazionale di ciascun Paese membro;
il multilinguismo è dunque un fattore essenziale per il pieno esercizio dei diritti e dei doveri da parte dei cittadini dell'Unione e per una reale integrazione europea;
l'articolo 1 del regolamento (UE) n. 1/1958 stabilisce il regime linguistico dell'Unione europea ed elenca le 24 lingue ufficiali e di lavoro delle istituzioni dell'Unione, e fra queste vi è naturalmente la lingua italiana;
l'art. 2 stabilisce che i testi diretti alle istituzioni dell'Unione europea da uno Stato membro, o da una persona appartenente alla giurisdizione di uno Stato membro, sono redatti a scelta del mittente in una delle lingue ufficiali e che la risposta a tali testi deve essere redatta nella medesima lingua utilizzata dal mittente;
l'art. 3 dispone che i testi diretti dalla UE a uno Stato membro o a una persona appartenente alla giurisdizione di uno Stato membro devono essere redatti nella lingua ufficiale di tale Stato;
lo stesso regolamento prevede poi che i regolamenti e gli altri testi di portata generale siano redatti in tutte le lingue ufficiali (art. 4) e analogamente la Gazzetta Ufficiale sia pubblicata nelle lingue ufficiali (art. 5);
fermi restando gli obblighi ricordati, l'articolo 6 dello stesso regolamento stabilisce peraltro che le singole istituzioni dell'Unione possono determinare le modalità di applicazione del regime linguistico nei propri regolamenti interni; ha dunque origine da questa disposizione il concetto di lingue "procedurali", ossia quelle lingue in cui, fatti salvi gli atti e le interlocuzioni ufficiali, le istituzioni comunitarie decidono di operare nel quotidiano delle loro attività; tali lingue sono l'inglese, in misura prevalente, e il francese, in misura residuale, ma ultimamente e con sempre maggiore frequenza, anche il tedesco, e ciò anche grazie a importanti investimenti da parte della Germania a sostegno dell'utilizzo del tedesco come lingua procedurale;
in merito al reclutamento di personale da parte delle istituzioni e delle agenzie dell'Unione, appare discriminatorio e foriero di disparità di trattamento che un cittadino europeo debba essere selezionato all'esito di una procedura di concorso nella quale, come avviene frequentemente nei bandi pubblicati dalle istituzioni e dalle agenzie dell'Unione, sia previsto obbligatoriamente lo svolgimento di prove in lingua inglese o francese, e in alcuni casi anche tedesco;
ancora di recente, la Commissione europea ha varato le linee guida per il programma "Erasmus+ 2021" prima in lingua inglese, senza contestualmente specificare quando le traduzioni nelle altre lingue sarebbero state disponibili e, comunque, affermando il monopolio linguistico dell'inglese laddove si si asserisce che "in caso di dubbio solo la versione inglese farà fede" (
In the case of conflicting meanings between language versions, the English version prevails
). Anche le procedure di consultazione pubblica dei popoli europei da parte della Commissione si svolgono quasi esclusivamente in inglese;
il vantaggio linguistico, come è noto, rappresenta una formidabile leva di influenza e di maggior gettito: in uno studio relativo al Regno Unito, così come evidenziato nel rapporto edito nel 2005 ("L'enseignement des langues comme politique publique", consultabile sul sito di "Wikipedia", come "Rapporto Grin") l'economista svizzero stimato François Grin stimava questo vantaggio in circa 18 miliardi di Euro all'anno che, se rapportato al valore economico attuale sulla base del rivalutatore dell'ISTAT, rispondono a quasi 22 miliardi di Euro odierni (21.996.000.000 euro);
per contro, i Paesi non anglofoni, come l'Italia, devono investire sempre più risorse economiche e umane nell'apprendimento dell'inglese. Solo nella UE i costi della discriminazione linguistica sono stati calcolati dall'economista Aron Lukacs nel suo "Aspetti economici della disuguaglianza linguistica", sempre del 2005, in circa 900 euro all'anno per ogni singolo cittadino che, sempre sulla base del rivalutatore ISTAT, corrispondono a 1.088,10 euro, per un totale di spesa, sulla base della cittadinanza italiana, pari a 65 miliardi e 286 milioni di euro all'anno e che, se tale operazione avesse come base tutti i cittadini europei, pari a 446 milioni, si tradurrebbe nella stratosferica cifra di 485 miliardi 292 milioni e 600.000 euro all'anno;
mentre l'Europa si è posta come primario l'obiettivo di una moneta comune, non ha mai affrontato quello essenziale di una lingua comune che, al contrario dell'euro, non soppianti ma protegga la biodiversità linguistica e culturale assicurando al contempo equità e democrazia tra gli eurocittadini,
si chiede di sapere:
quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo rispetto alla situazione descritta;
se intenda compiere le tutte le possibili azioni utili presso le istituzioni europee, così come verso gli altri Paesi membri, affinché la lingua italiana venga utilizzata come lingua procedurale dell'Unione europea;
se intenda altresì compiere tutte le possibili azioni utili presso la Commissione europea, affinché qualsiasi bando o procedura di consultazione che siano rivolti ai cittadini europei non vengano resi pubblici ed avviati fintanto che essi non siano pubblicati e comprensibili in tutte le lingue ufficiali della UE o, quantomeno, nelle 5 principali lingue europee: inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo;
se non intenda, e in che modo, porre immediatamente in seno alla conferenza sul futuro dell'Europa, e presso tutte le istituzioni europee competenti, la questione della "lingua comune europea" che, non favorendo alcun Paese europeo od extraeuropeo, assicuri democrazia ed equità linguistica e concorrenziale tra tutti gli eurocittadini;
quali azioni intenda intraprendere, a seguito delle recenti sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea che hanno stabilito la non ammissibilità in linea di principio della disparità di trattamento fondata sulla lingua, per garantire l'effettivo multilinguismo nell'ambito delle procedure di europee di selezione del personale ("concorsi EPSO");
se intenda rafforzare, in termini di personale e di dotazione finanziaria, i servizi di interpretariato attivo e passivo per la lingua italiana a supporto dei gruppi di lavoro e comitati del Consiglio dell'Unione europea.
(3-02450)